Sui banchi di scuola tra fascismo e Resistenza
Fino a che punto fu pervasiva l’opera di fascistizzazione della scuola superiore? Furono possibili – e in che misura – ambiti di obiezione per insegnanti e presidi?
Fino a che punto fu pervasiva l’opera di fascistizzazione della scuola superiore? Furono possibili – e in che misura – ambiti di obiezione per insegnanti e presidi? Quali gli effetti della guerra in una città come Padova, sede di un prestigioso Ateneo e, negli anni della Repubblica di Salò, del ministero dell’Educazione nazionale?
L’accesso agli archivi scolastici di cinque istituti padovani ha permesso di fare chiarezza su questi aspetti grazie alla consultazione di una documentazione che si è rivelata, sebbene non conservata in maniera uniforme da ciascuna scuola, certamente ricca e tale da consentire indagini approfondite. Ne sono emersi fatti, vicende, figure che restituiscono al lettore un quadro composito e vivido della cultura scolastica di allora: la massiva propaganda, le pratiche imposte dal regime, il clima di intimidazione per convincere i tiepidi ad aderirvi, le vergognose pagine legate all’emanazione delle leggi razziali, la drammatica situazione negli ultimi anni del conflitto, gli atteggiamenti di calcolata convenienza politica di certi zelanti corifei del fascismo, ma anche l’impegno, a rischio della vita, di chi decise di opporsi.