Diritto penale della Repubblica di Turchia

La riforma del codice penale turco (2005) traduce in norma una complessa realtà storica, sociale e antropologica. Il nuovo codice penale vuole essere emblema e metafora della compiuta cucitura tra tradizione, storia e modernità, e tra influenze culturali europee, interessi geo-politico-economici e rideterminazione dell’identità nazionale. Cardini e tratti salienti dell’assetto attuale post-riforma sono qui illustrati sia nella loro dimensione normativa statica che nel carattere problematico vivente di certi istituti significativi, sotto varie prospettive − storica, comparatistica, costituzional-penalistica, istituzionale e topica. L’opera è frutto della cooperazione internazionale tra la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Padova e la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Bahçeşehir di Istanbul. Vi hanno partecipato Rocco Alagna, Riccardo Borsari, Rossella Bottoni, Ali Emrah Bozbayındır, Chiara Candiotto, Vesile Sonay Evik, Patrizia Marzaro, Attilio Nisco, Ayşe Nuhoğlu, Lorenzo Pasculli, Debora Provolo, Silvio Riondato, Mauro Ronco, Aylin Sekìzkök, Silvia Tellenbach, Umberto Vincenti, Feridun Yenisey, Ali Kemal Yıldız, Giuseppe Zaccaria.