![Automobili di carta. Automobili di carta.]({"80":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_80\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=Dyga4z_U","240":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_240\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=v5qDbpcT","400":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_400\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=tRArk05Y","560":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_560\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=zcVQFVgv","720":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_720\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=Q9ZJsFTP","880":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_880\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=U-s6s4Fl","1040":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_1040\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=w_sqwuiB","1200":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_1200\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=CMLAeYEn","1360":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_1360\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=HN6PzT8K","1520":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_1520\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=AfSf-Dxg","1680":"https:\/\/www.padovauniversitypress.it\/sites\/default\/files\/styles\/bookcover_1680\/public\/images\/automobilicarta_1.png.webp?itok=qlRUjnRv"})
Automobili di carta.
Nella letteratura del Novecento, da sfondo lo spazio diviene sistema, assumendo, a detrimento del tempo, un posto sempre più rilevante.
Nella letteratura del Novecento, da sfondo lo spazio diviene sistema, assumendo, a detrimento del tempo, un posto sempre più rilevante. Parallelamente, cambia in profondità l’approccio al mondo degli oggetti che sembrano svincolarsi dal gesto e dal corpo umano, per diventare gli attori di un processo globale di cui l’uomo è solo lo spettatore. Tra i temi spaziali (città, paesaggi, macchinari, edifici) che configurano i nuovi ambiti di esperienza percettiva, acquistano in tal modo grande rilevanza quelli inerenti i nuovi mezzi tecnologici di trasporto: luoghi chiusi lanciati nello spazio circostante, che mantengono comunque una loro paradossale corporeità. Questo libretto affronta un tema circoscritto a un singolo oggetto e, insieme, a un nuovo spazio, chiuso e mobile, in apparenza altamente funzionale: l’automobile, complessa protesi del corpo umano venuta al mondo da poco più di un secolo. Nelle rappresentazioni letterarie, l’auto non si configura solo come un “prodotto” o un’invenzione, né come mera esperienza di viaggio. Viene viceversa sottoposta a diverse procedure di deformazione e straniamento, rivelandosi per il lettore “oggetto per eccellenza” e figura enigmatica, sistema di percezione e appropriazione dello spazio, calco negativo della morfologia umana, protesi corporea a cui sono simbolicamente legate le grandi trasformazioni della natura in artificio: acciaio, petrolio, materie plastiche, gomma sintetica, carburanti, bitumi, autostrade, oleodotti. Nelle opere letterarie della contemporaneità, questo oggetto e questo spazio sono insomma emblemi di un processo convulso e, per molti aspetti, terminale di civilizzazione.