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«Sotto breve giro di parole»
Aspetti della ricezione e del riuso di Tacito tra Cinque e Seicento
Questo volume raccoglie tredici contributi dedicati ad altrettanti casi di ricezione dello storico romano nell’età moderna (dalla fine del Cinquecento alla fine del Seicento), concentrandosi in particolare su modalità e scopi della citazione e rifunzionalizzazione dell’autore degli Annales all’interno di contesti politici e geografici diversi (Italia, Spagna, Olanda).
“Ritenere sotto breve giro di parole concetti grandi e spiritosi e sentenze gravissime che talora danno diletto e maraviglia insieme”. Con queste parole un traduttore del primo Seicento, Girolamo Canini, esprimeva un’idea del “profitto” che il grande pubblico poteva ricavare dalla lettura di Tacito. Questo volume raccoglie tredici contributi dedicati ad altrettanti casi di ricezione dello storico romano nell’età moderna (dalla fine del Cinquecento alla fine del Seicento), concentrandosi in particolare su modalità e scopi della citazione e rifunzionalizzazione dell’autore degli Annales all’interno di contesti politici e geografici diversi (Italia, Spagna, Olanda). Attraverso lo studio di tipologie testuali e generi letterari quali la trattatistica politico-morale, le raccolte di aforismi, la satira, le lezioni accademiche, ma anche le annotazioni personali destinate a uso privato, i saggi qui raccolti delineano il progressivo trasformarsi del tacitismo da oggetto di indagine prevalentemente storico-filologica in un fenomeno editoriale e sociale di notevole portata e di indubbio successo.