Integrare le ICT nella didattica universitaria
Negli ultimi anni la sfida per il miglioramento della qualità della didattica ha spinto sempre più le università a orientarsi verso modelli learner-centered, nella direzione socio-costruttivista de
Negli ultimi anni la sfida per il miglioramento della qualità della didattica ha spinto sempre più le università a orientarsi verso modelli learner-centered, nella direzione socio-costruttivista dell’allestimento di ambienti d’apprendimento integrati. Numerose ricerche, infatti, sottolineano come il cambiamento sia favorito dallo sviluppo di processi trasformativi che, unitamente alla considerazione delle concezioni sull’apprendimento e sull’insegnamento, affrontino sistematicamente la progettazione didattica, integrando le diverse conoscenze dei docenti relative ai contenuti, alle metodologie e alle tecnologie.
In particolare, le riflessioni sull’uso delle ICT hanno sviluppato studi teorici e analisi metodologiche volti a ripensare il loro impiego, anche nell’ambito della didattica universitaria, considerandole sempre più come strumenti utili sia sul piano cognitivo (per ricercare, produrre, rielaborare e far interagire il sistema dei saperi), sia su quello socio-culturale (per favorire processi di comunicazione, sviluppo, condivisione e scambio).
In tale prospettiva il progetto dell’Ateneo di Padova Integrating technology in higher education to enhance work life balance (ITEDU), sui cui risultati e sviluppi il volume presenta un’ampia ricognizione, è nato dalla necessità di individuare metodi e strategie che, nella garanzia della qualità, possano favorire anche un miglioramento del bilanciamento dei tempi e dell’organizzazione didattica al fine di incentivare studentesse e studenti ad una partecipazione attiva, riflessiva, collaborativa e consapevole dei propri processi di apprendimento.