Alberto da Padova e la cultura degli agostiniani
La figura di Alberto da Padova (circa 1267- †1328), benché solennemente collocata fin dalla metà del ‘400 sopra una delle quattro porte pretorie del Palazzo della Ragio
La figura di Alberto da Padova (circa 1267- †1328), benché solennemente collocata fin dalla metà del ‘400 sopra una delle quattro porte pretorie del Palazzo della Ragione assieme ad altri tre grandi padovani, Pietro d’Abano, Giulio Paolo e Tito Livio, non è mai stata oggetto di studi specifici e, di fatto, il personaggio è pressoché sconosciuto. Dopo la recente e rivoluzionaria ipotesi proposta da Giuliano Pisani che vede in lui il “teologo di Giotto” per la prima volta è stata avviata un’indagine approfondita su questo grande predicatore e teologo agostiniano. I saggi qui raccolti documentano i caratteri propri della cultura degli Agostiniani nella Padova del XIV secolo e si propongono di dare inizio a un vasto studio sulle fonti storiche e sulle opere di Alberto da Padova. Già da questa prima indagine l’iniziale ipotesi di vedere in lui “il teologo di Giotto” risulta ulteriormente rinforzata da tutta una serie di elementi caratteristici della sua specifica cultura riscontrabili nel ciclo giottesco: dall’indubitabile impostazione “agostiniana” dell’intera narrazione della storia della salvezza fino ad alcuni aspetti particolari e determinati, riscontrabili puntualmente nel modo in cui Giotto, per esempio, ha rappresentato l’Annunciazione oppure nelle prefigurazioni del Nuovo Testamento presenti nei dieci quadrilobi della parete nord. Infine, lo stesso bassorilievo del Palazzo della Ragione, a un’indagine più attenta, appare decorato con le stelle a otto punte su sfondo blu, con un suggestivo ed esplicito richiamo al cielo di Giotto.