Oltre il corto circuito della modernità
Divenuti egemonici nella modernità occidentale ormai collassata, i principi razionali-coloniali che ispirano gli approcci europee alle migrazioni, al welfare e alle pol
Divenuti egemonici nella modernità occidentale ormai collassata, i principi razionali-coloniali che ispirano gli approcci europee alle migrazioni, al welfare e alle politiche di sviluppo generano corto circuiti epistemici e sociali: campi energetici instabili dove conflitti, marginalità ed esclusione interessano non solo gli immigrati ma sempre più persone-oggetto. La ricerca condotta in Europa tra il 2010 e il 2020 descrive gli impatti violenti delle politiche normativo-securitarie che impongono ossessivamente l’integrazione degli immigrati, la monocultura della crescita economica lineare e allontanano ognuno di noi dalle scelte di programmazione dello sviluppo. Maturate dalla decennale ricerca sul campo, le proposte epistemologiche e sociali presentate nel volume spingono oltre il corto circuito moderno per riattivare processi di trasformazione sociale, integrare cicli di policy ispirati da logiche emancipatorie e realizzare percorsi di decolonizzazione delle istituzioni e dei territori. Sul piano metodologico, il libro fornisce uno strumento operativo sperimentale: l’Indice di Diversità Epistemica e Sociale per la Coesione (IDESC), un procedimento ermeneutico che permette di individuare e misurare le relazioni tra meccanismi che riproducono i corto circuiti epistemici e le diverse pratiche emancipatorie in un contesto sociale. Non l’ennesimo set di indicatori ma una bussola che punta alle periferie, alle aree interne, al Sud globale con i quali ripartire per promuovere azioni integrate di cambiamento istituzionale e di investimento pubblico-privato, realizzando interazioni coesive fra attori esogeni ed endogeni, che rompano lo squilibrato disordine economico e sociale dominante.