Sull'origine delle specie per elezione naturale ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza. (rist. anastatica 1864)
L’origine delle specie è una pietra miliare nella storia della scienza.
L’origine delle specie è una pietra miliare nella storia della scienza. Qui Darwin espone per la prima volta la teoria dell’evoluzione per selezione naturale, nucleo dell’attuale biologia.
Alla nuova teoria Darwin arriva riflettendo sul vasto materiale accumulato nel suo viaggio a bordo del Beagle e nelle osservazioni sulla selezione attuata dall’uomo sulle specie domestiche. Un lungo e paziente lavoro di cui L’origine fornisce un resoconto magistrale. In essa dalla descrizione ordinata dei fatti seguono in modo naturale i principali elementi della teoria: la fertilità e le sue potenzialità, la lotta per l’esistenza e l’equilibrio della natura e, in particolare, la distinzione tra origine delle variazioni e origine delle specie. Considerando in fatti la variabilità come dato di fatto e le variazioni come casuali (cioè non insorgenti al fine di un adattamento all’ambiente), Darwin costruisce una teoria dell’evoluzione ancorata all’ereditarietà dei caratteri prima che si abbia una teoria dell’eredità. Pur non includendo ne L’origine la specie umana (ne parlerà in opere successive), è chiaro che Darwin ritiene anche questa specie frutto dell’evoluzione. L’uomo non è più il fine a cui è informata la natura ma solo uno degli stadi dell’evoluzione.
Questa edizione riproduce in forma anastatica la prima traduzione italiana, pubblicata nel 1864 da Zanichelli e curata da Giovanni Canestrini; contiene inoltre un’appendice di immagini a colori.