L' oggetto nell'immagine.
Questo saggio si propone una riflessione sul ruolo che gli oggetti giocano all’interno di alcune rappresentazioni vascolari che raffigurano racconti mitici in opere tea
Questo saggio si propone una riflessione sul ruolo che gli oggetti giocano all’interno di alcune rappresentazioni vascolari che raffigurano racconti mitici in opere teatrali. Se lo straordinario patrimonio mitico dell’antica Grecia raccontato nelle tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide ha costituito un grande serbatoio di elaborazione delle immagini, che tipo di relazione si instaura tra la parola e l’immagine? La rappresentazione figurata permette di dar vita ad un immaginario, in cui i valori messi in campo dalla tragedia vengono ripresi, rielaborati ed organizzati secondo i mezzi propri dell’immagine, come sostengono gli “iconocentrici”, oppure la parola ha il primato sull’immagine, come affermano i “logocentrici”? Filo rosso della ricerca è l’idea che il teatro tragico fosse ben presente ai pittori di vasi, tuttavia secondo un rapporto mediato, complesso in cui gli stimoli che provengono dalla scena sono rielaborati dai pittori in maniera costruttiva, attingendo al loro codice fatto di gesti, posture, abbigliamento ed oggetti. Questi ultimi ben si integrano tanto nella performance come nell’iconografia, in virtù delle loro caratteristiche culturali e di quella relativa indeterminatezza che in entrambi i casi ne rende possibile la trasformazione e manipolazione semantica.